Cure idropiniche: 5 mete per stare bene con l’acqua

cure idropiniche spahotel

Non bisogna avere studiato lingue antiche o frequentare il liceo classico, per intuire che, quando si parla di cure idropiniche, ci si sta riferendo a qualcosa che – in qualche modo – ha a che fare con l’acqua. E, in effetti, è proprio così, visto che le terapie raccolte sotto questo termine si basano sull’assunzione di acque minerali dagli effetti benefici, specialmente per chi soffre di disturbi gastrointestinali e di calcoli renali. L’acqua oligominerale, o anche quella minimamente mineralizzata, ha infatti la capacità di diluire le urine, stimolando la diuresi e l’eliminazione di litoliti e renella, che favoriscono il formarsi dei calcoli.

Ovviamente, il troppo stroppia e persino l’acqua, nonostante l’apparente innocenza e un immaginario che la associa a purezza e trasparenza, può diventare nociva. Per questo motivo, è necessario che ad occuparsi della prescrizione sia sempre un medico, in grado di valutare la qualità, le quantità e i modi di assunzione.

Per una volta, essere italiani ci aiuta ad avere una vasta scelta sul piano dei centri termali considerati vere e proprie eccellenze nella cura a base di acqua. Se vuoi tentare questa strada per risolvere i tuoi problemi di gastrite o calcoli, queste sono le coordinate da impostare sul navigatore.

Montecatini (PT)

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A Montecatini, le cure idropiniche sono all’ordine del giorno e rappresentano uno dei fiori all’occhiello del corpus terapeutico offerto dalle Terme. Per beneficiare in maniera completa dei suoi effetti, sarebbe necessario sottoporsi al trattamento almeno due volte nell’arco dell’anno con cicli di 12 giorni, in modo da favorire le corrette reazioni del metabolismo idrico-salino. In particolare, le acque deboli delle Terme Tettuccio garantiscono benefici a livello gastrico, come il miglioramento della secrezione cloridro-peptica, l’accelerato svuotamento dell’intestino e l’aumento dell’attività motoria interdigestiva.

Chianciano (SI)

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Assunta a digiuno o secondo i dettami medici, l’Acqua Santa di Chianciano – niente a che vedere con i miracoli – agisce sulle vie biliari, sul circolo entero-epatico degli acidi biliari e sulla cellula epatica. Anche in questo caso, il ciclo di cura ideale prevede un periodo di 12 giorni e può essere integrata da bagni e fanghi della regione epatica presso le Terme Sillene, in grado di attivare un’azione antispastica e decongestionante.

Comano (TN)

Leggera, tollerabile anche a dosi massicce, facile da digerire e da espellere, l’acqua termale di Comano entra rapidamente in circolo e svolge una straordinaria attività diuretica, abbassando il valore di acido urico presente nel sangue.

La cura idropinica con le acque di Comano – ancora una volta consigliata su periodi di 12 giorni, durante i quali arrivare ad assumere un litro di liquido nell’arco delle 24 ore –  è utile nella prevenzione e nella guarigione di uricemia, gotta, renella, calcolosi renale e stati infiammatori delle vie urinarie. Le dosi sono da assumere lentamente e lontano dai pasti, per non interferire con i processi digestivi, e favorire le azioni biologiche.

Boario (BS)

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A Boario Terme, la cura idropinica è regolata secondo un rigidissimo schema, che – come si spiega sul sito – «prevede l’assunzione dell’acqua a determinate condizioni di temperatura, con precisi ritmi, percorsi e orari. La terapia deve essere definita in relazione alle specifiche esigenze fisiche di ognuno e su indicazione del medico termale in sede di visita. Ogni bicchiere di acqua (200cc) deve essere sorseggiato in almeno 10 – 15 minuti, preferibilmente passeggiando; L’intervallo di attesa tra l’assunzione di un bicchiere d’acqua e il suo successivo deve essere di circa 10 minuti; la prima colazione deve essere effettuata dopo 30 minuti dall’assunzione dell’ultimo bicchiere della mattina».

La bontà del metodo, particolarmente efficace contro i disturbi dell’apparato digerente ed epatico, è riassunta nel famoso slogan “Boario, fegato centenario”.

Fiuggi (FR)

Alle Terme di Fiuggi, il detto “andare alla fonte per risolvere i problemi” si spoglia di tutti i significati metaforici e riacquista il senso primario dell’assumere l’acqua direttamente nel punto in cui sgorga. Utilizzata nella preparazione degli interventi per calcolosi urinaria e nel trattamento post litotrissia, l’acqua del centro laziale è un efficace rimedio per le infezioni delle vie urinarie e favorisce la cura di gotta e artropatie uratiche. Anche se chiunque abbia messo piede in un supermercato sa bene che la cura idropinica fiuggina può essere seguita anche in autonomia da casa, è consigliabile fare pratica in loco, in modo da adottare lo stile di vita rilassato degli ospiti, sottoposti a un regime alimentare specifico che assomma le proprie qualità alle lunghe passeggiate e alla regolarità dei ritmi.

La cura idropinica è controindicata in caso di reflusso gastro-esofageo, gastrite in fase acuta, ulcera gastrica, colite, dolori addominali in atto.

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